Istituto Romano San Michele

La riforma delle Ipab è all’esame del Consiglio regionale

In arrivo le Aziende pubbliche di servizi alla persona (Asap)   30/01/2019 Con la relazione del presidente della prima commissione consiliare permanente Affari istituzionali, Rodolfo Lena (Pd), il Consiglio regionale del Lazio ha iniziato l’esame del testo unificato delle proposte di legge in materia di riordino delle Istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza (Ipab) e della loro trasformazione in Aziende pubbliche di servizi alla persona (Asap). Due le proposte esaminate dalla prima commissione confluite nel testo unificato, una d’iniziativa della Giunta regionale, una d’iniziativa della consigliera del Movimento cinque stelle, Valentina Corrado, sottoscritta anche dalle consigliere e dai consiglieri pentastellati Pernarella, Blasi, De Vito, Cacciatore, Marcelli, Novelli, Lombardi e Porrello. “La trasformazione delle Ipab in Aziende pubbliche di servizi alla persona (Asp) – ha detto Lena nel corso del suo intervento – è un passo importante per garantire che diventino strumenti funzionali rispetto allo scopo per cui sono state create. Tutto questo avverrà nel rispetto del patrimonio delle Ipab, dei servizi che offrono e del personale che impiegano. In commissione siamo riusciti ad arrivare a un testo unificato fra le due proposte di iniziativa della consigliera Corrado e della Giunta, testo che è stato poi migliorato con emendamenti. Sono sicuro che il dibattito in Aula potrà produrre un ulteriore miglioramento della proposta di legge”. L’assessore Sartore ha illustrato all’Aula il provvedimento. “Con questa proposta – ha spiegato Sartore – completiamo il quadro dei servizi sociali dopo l’approvazione del Piano sociale avvenuto la settimana scorsa. Con la trasformazione in Asp, le Ipab diventano uno strumento operativo che mettiamo a disposizione dei Comuni per l’attuazione delle politiche sociali, avendo sempre presente la qualità e la sostenibilità dei servizi. Le Ipab sono attualmente 55 nella nostra Regione, di cui tre di grande rilievo, con un patrimonio che garantisce una rendita annua superiore ai cinque milioni di euro”. Come ha spiegato Sartore, le 55 Ipab tuttora esistenti nel territorio regionale possono essere così suddivise: a) Ipab di grande rilievo, ovvero con un notevole patrimonio immobiliare: Istituto Romano di San Michele, Centro Regionale Sant’Alessio e Istituti di Santa Maria in Aquiro, tutte e tre romane aventi in media ciascuno una rendita patrimoniale superiore ai 5 milioni di euro annui; b) Ipab medio/piccole, ovvero con uno stock patrimoniale di non cospicue dimensioni e  rendita patrimoniale oscillante tra i 500 mila euro e il milione di euro annui: Asilo Savoia (1,1), Istituto Sacra Famiglia (0,7), Iras (0,6), Irai (0,6), Fondazione Piccolomini, le principali, anche in questo caso tutte aventi sede a Roma ma statutariamente operanti – salvo gli Iras – sull’intero territorio regionale, cui si aggiunge a Viterbo il Centro Geriatrico Giovanni XXIII e a Gaeta la Santissima Annunziata; c) Ipab di dimensioni minime, ovvero con patrimonio immobiliare o consistente nella sola sede di servizio (es. la Casa di riposo Calestrini di Roma, la Casa di riposo di Bagnoregio (Vt), quella di Ceprano (Fr) o di non adeguato valore/redditività (la maggioranza delle Ipab tuttora esistenti nelle province del Lazio, salvo eccezioni). “La legge – ha proseguito l’assessore Sartore – favorisce la trasformazione in Asp, e prevede, in determinate condizioni, anche la possibilità di costituire delle persone giuridiche di natura privata. E’ divisa in quattro capi. Il primo, oltre ai principi generali, prevede l’avvio del procedimento di trasformazione entro 90 giorni dall’entrata in vigore della legge. Il secondo disciplina la trasformazione delle Ipab in Asp, il terzo riguarda, invece, l’eventuale trasformazione in soggetti privati, il quarto – ha concluso Sartore –  prevede l’emanazione dei regolamenti necessari all’attuazione della legge”. Questi alcuni dei punti cardine della proposta di legge, così come sono stati presentati all’Aula da Sartore: – riconoscimento esplicito del ruolo delle Asp ai fini del miglioramento dell’efficienza e dell’efficacia della gestione dei servizi sociali, socio-sanitari ed educativi; – conferma della possibilità che i soggetti pubblici del sistema integrato dei servizi possano avvalersi delle Asp; – introduzione di speciali incentivi in materia di Irap a favore degli enti locali; – obbligo di separazione del patrimonio indisponibile (in quanto destinato all’espletamento dei servizi) da quello da reddito; – previsione espressa dell’obbligo di gestione diretta dei servizi istituzionali resi dalle Asp con incremento della occupazione stabile e progressivo superamento del precariato; – rafforzamento del regime di vigilanza e controlli in capo alla Regione Lazio. E’ poi intervenuta la consigliera Valentina Corrado (M5s), prima firmataria di una delle due proposte di legge confluite nel testo unificato. “Si tratta di una legge attesa da 18 anni – ha ricordato Corrado – da quanto, appunto, il decreto legislativo del 2001 prevedeva la necessità del riordino delle Ipabs, enti che nascono con funzione assistenziale, spesso hanno un cospicuo patrimonio immobiliare, derivante dall’accorpamento di strutture preesistenti e da donazioni di privati, ma che spesso non riescono a svolgere le funzioni per cui sono state create. Il Movimento 5 stelle – ha proseguito Corrado – da sempre, ha svolto un lavoro accurato su queste strutture, evidenziandone le tante criticità, anche alla magistratura. La nostra proposta, poi confluita nel testo unificato, nasce proprio da questo lavoro. La scelta di favorire la trasformazione in Asp deriva dalla necessità che a garantire le finalità socio-assistenziali siano enti pubblici. Abbiamo scelto di prevedere dei Cda di tre persone, il minimo previsto dalla legge, sarà possibile ampliarli a cinque solo nel caso il limite di tre sia in contrasto con gli atti fondativi delle istituzioni. Garantiamo il ruolo dei Comuni, sia nella nomina dei Cda che nella predisposizione dei regolamenti necessari a rendere pienamente operativa la legge. Le future Asp – ha concluso la consigliera Corrado – non saranno piegate al volere del politico di turno”. L’Aula è poi passata all’esame dell’articolato e dei relativi emendamenti. Ne sono stati approvati 14 su 26, prima della sospensione dei lavori.  

Ipab: via libera alla disciplina di trasformazione in Aziende pubbliche di servizi alla persona

Sì, con osservazioni, allo schema di deliberazione di Giunta n. 60 16/07/2019 – La prima commissione consiliare permanente, Affari costituzionali e statutari, affari istituzionali, partecipazione, risorse umane, enti locali, sicurezza, lotta alla criminalità, antimafia, presieduta da Rodolfo Lena (Pd), ha dato parere favorevole, a maggioranza, allo schema di deliberazione della Giunta n. 60, concernente la “Disciplina dei procedimenti di trasformazione delle Istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza (Ipab) in Aziende pubbliche di servizi alla persona (Asp) ovvero in persone giuridiche di diritto privato senza scopo di lucro, nonché dei procedimenti di fusione e di estinzione delle Ipab”. Lo schema di deliberazione di Giunta approvato oggi dalla prima commissione è stato predisposto in base alla legge regionale 22 febbraio 2019, n. 2 sul riordino delle Ipab, frutto delle due proposte esaminate dalla prima commissione (confluite in un testo unificato), una d’iniziativa della Giunta regionale, una d’iniziativa dei consiglieri del Movimento cinque stelle Corrado, Pernarella, Blasi, De Vito, Cacciatore, Marcelli, Novelli, Lombardi e Porrello. La legge 2/2019 conferma la possibilità che i soggetti pubblici del sistema integrato dei servizi possano avvalersi delle Asp –  alle quali si riconosce esplicitamente il ruolo  ai fini del miglioramento dell’efficienza e dell’efficacia della gestione dei servizi sociali, socio-sanitari ed educativi -, stabilisce la separazione del patrimonio indisponibile (in quanto destinato all’espletamento dei servizi) da quello da reddito, prevede espressamente l’obbligo di gestione diretta dei servizi istituzionali resi dalle Asp, con un incremento dell’occupazione stabile e il progressivo superamento del precariato, e rafforza il regime di vigilanza e controlli in capo alla Regione Lazio. Presente Albino Ruberti, capo dell’ufficio di gabinetto del presidente della Regione Lazio, la proposta di delibera n. 60 è stata approvata con 14 osservazioni, delle consigliere Valentina Corrado (M5s), Chiara Colosimo (FdI), e Marta Leonori (Pd), e del consigliere Giuseppe Emanuele Cangemi (Misto), che ne hanno emendato il testo. La legge 2/2019 prevede la trasformazione delle 55 Ipab presenti nella nostra regione in Aziende pubbliche di servizi alla persona (Asp), disponendo che la Giunta regionale, entro novanta giorni dalla data di entrata in vigore della legge stessa, adotti uno o più regolamenti attuativi con i quali definire: i parametri organizzativi ed economico finanziari e i requisiti dimensionali minimi delle istituende Asp; i procedimenti di trasformazione delle Ipab in Asp, gli schemi di statuto e di bilancio delle Asp; i criteri per la gestione, l’acquisto, l’utilizzo, l’alienazione del patrimonio delle Asp; la disciplina concernente le indennità, i compensi o i gettoni, nonché i rimborsi spese spettanti al presidente, al consiglio di amministrazione e all’organo di revisione. E proprio in merito ai compensi intervengono le osservazioni della consigliera Leonori con le quali si stabilisce che l’indennità lorda riconosciuta al presidente di un’Asp non possa superare il 50 per cento dell’indennità lorda riconosciuta al presidente della Regione Lazio (agli altri componenti del cda fino al 25 per cento degli emolumenti riconosciuti al presidente della Regione). 

Sanita’: più efficienza nella gestione dei servizi sociali

La riforma delle Ipab è un atto concreto che testimonia l’attenzione della Regione Lazio alle grandi difficoltà economiche e sociali presenti nella società. Organismi come le ex-Ipab devono assolutamente tornare ad essere un punto di riferimento per tutti i cittadini, basti pensare ai nostri anziani e alle persone diversamente abili L’approvazione della riforma delle Ipab votata dal Consiglio regionale migliora l’efficienza e l’efficacia della gestione dei servizi sociali e socio-sanitari, educativi anche attraverso un nuovo sistema di governance omogeneo in grado di promuovere e facilitare la collaborazione interistituzionale di tutti i soggetti pubblici e la messa in rete delle ASP nei territori, assicurando una vigilanza diffusa e costante. Organismi come le ex-Ipab devono assolutamente tornare ad essere un punto di riferimento per tutti i cittadini, basti pensare ai nostri anziani e alle persone diversamente abili. Per questo la riforma delle Ipab è un atto concreto che testimonia l’attenzione della Regione Lazio alle grandi difficoltà economiche e sociali presenti nella società. “Siamo partiti dalla volontà di ridurre i costi, tagliere le spese inutili ma l’obiettivo vero di questa riforma è proprio quello di creare una rete capillare diffusa su tutto il territorio che offra ai cittadini una gestione trasparente e sana della cosa pubblica, e di tutti quei servizi che sono utili alle persone che in questo periodo sono maggiormente esposte alla profonda e radicata crisi”- così il presidente, Nicola Zingaretti. “Con la riforma si completa il quadro dei servizi sociali dopo l’approvazione del Piano sociale avvenuto lo scorso 24 gennaio. Le Ipab, nelle diverse vesti giuridiche di Aziende di Servizi alla Persona (ASP) o di Organismo di diritto privato diventano uno strumento operativo che mettiamo a disposizione dei Comuni per l’attuazione delle politiche sociali, avendo sempre presente la qualità e la sostenibilità dei servizi. Le Ipab sono attualmente 55 nella nostra regione, di cui tre di grande rilievo (Istituto Romano di San Michele, Centro Regionale S. Alessio e Istituti di Santa Maria in Aquiro)- così l’assessore al bilancio, Alessandra Sartore, che ha aggiunto: con questa riforma, attesa da 16 anni, miglioriamo l’efficienza e l’efficacia della gestione dei servizi sociali e socio-sanitari ed educativi anche attraverso un nuovo sistema di governance omogeneo in grado sia di promuovere e facilitare la collaborazione interistituzionale di tutti i soggetti pubblici sia di facilitare la messa in rete delle ASP nei territori e di assicurare una vigilanza diffusa e costante. In un quadro di grande difficoltà nella garanzia dei diritti fondamentali, specie per persone in difficoltà come gli anziani o i disabili, organismi come le ex-Ipab hanno un ruolo fondamentale. Restituiamo loro la funzione con cui vennero create: non più centri di spesa e di potere, ma realtà che erogano servizi per chi ha più bisogno”.

Consiglio approva legge di riforma delle Ipab

Con questa normativa nascono le Aziende di servizi alla persona (Asp) come strumento a disposizione degli enti locali per finalità assistenziali.   Con 30 voti favorevoli e 8 astenuti il Consiglio regionale del Lazio, presieduto da Daniele Leodori, in data 6 febbraio 2019, ha approvato il testo unificato delle proposte di legge regionali n. 50 e 59, concernente “Riordino delle istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza (Ipab) e disciplina delle Aziende pubbliche di servizi alla persona (Asp)”. Con questa legge, come spiegato dall’assessore Sartore nell’illustrazione in Aula del provvedimento, “si completa il quadro dei servizi sociali dopo l’approvazione del Piano sociale” avvenuta in precedenza. “Con la trasformazione in Asple Ipab (attualmente 55 nella nostra Regione, di cui tre di grande rilievo, con un patrimonio che garantisce una rendita annua superiore ai cinque milioni di euro) diventano uno strumento operativo che viene messo a disposizione dei Comuni per l’attuazione delle politiche sociali, avendo sempre presente la qualità e la sostenibilità dei servizi”.  Nella seduta sono stati approvati, con emendamenti provenienti dall’assessore Sartore e dai consiglieri, i rimanenti articoli del testo unificato: il 15 (Vigilanza e controllo), il 16 (che applica alle Asp il sistema di contabilità economico patrimoniale che adotta anche la Regione), il 17 (che attribuisce al patrimonio indisponibile delle Asp tutti i beni destinati al loro funzionamento), il 18 (Trasformazione in persone giuridiche di diritto privato senza scopo di lucro), il 20 (Regolamento), il 22 (Clausola valutativa) e il 23 (Disposizioni transitorie e finali). Approvati senza emendamenti invece gli articoli 19 (disposizioni comuni alle Ipab trasformate in persone giuridiche di diritto privato), 21 (sul personale), 24 (Abrogazioni), 25 (contenente le clausole finanziarie, 200 mila euro per l’anno in corso e 220 mila per ciascuno dei prossimi due), 26 (Entrata in vigore). Approvato anche un ordine del giorno a firma Valentina Corrado (Movimento 5 stelle), presentato in sostituzione di un emendamento della stessa consigliera poi ritirato, che contiene in allegato un elenco delle Ipab e della loro situazione amministrativa, utile ai fini degli obblighi previsti dalla clausola valutativa contenuta nel testo.

Avviso del 20.06.2019 – Procedura negoziata previo avviso manifestazione d’interesse affidamento del servizio di assistenza alla revisione del sito web e dell’immagine coordinata dell’Istituto

Avviso del 20.06.2019 – Procedura negoziata previo avviso di manifestazione d’interesse per l’affidamento del servizio di assistenza tecnica alla revisione del sito web e dell’immagine coordinata dell’Istituto tramite indizione di RDO sul mercato elettronico della pubblica amministrazione (MePa).